Decreto Lavoro – maggio 2023

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Il Decreto Lavoro (D.L. 4.05.2023, n. 48), entrato in vigore il 5.05.2023, ha introdotto importanti cambiamenti nel panorama lavorativo italiano. Questo articolo esplorerà le principali novità del decreto, compresi l’Assegno di inclusione, le misure per la sicurezza sul lavoro, il Fondo nuove competenze, le sanzioni amministrative per omesso versamento delle ritenute previdenziali, il contratto di lavoro a termine, gli incentivi all’occupazione giovanile e le misure fiscali per il welfare aziendale.

  1. Assegno di inclusione:
    Una delle novità principali è l’istituzione dell’Assegno di inclusione, che entrerà in vigore il 1.01.2024. Questo assegno rappresenta una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli. Si prevede che l’Assegno di inclusione sostituirà il reddito di cittadinanza, apportando modifiche ai requisiti di accesso, alle modalità di erogazione e alle somme erogate.
  2. Misure per la sicurezza sul lavoro:
    Il Decreto Lavoro ha introdotto nuove misure per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro. Adesso, la nomina del medico competente è obbligatoria anche quando richiesta dalla valutazione dei rischi. Inoltre, i lavoratori autonomi beneficeranno di alcune misure di tutela previste nei cantieri. Il medico competente, durante le visite di assunzione, richiederà al lavoratore la cartella sanitaria rilasciata dal precedente datore di lavoro per valutarne l’idoneità. In caso di impedimento, il medico competente comunicherà per iscritto al datore di lavoro il nominativo di un sostituto idoneo.
  3. Fondo nuove competenze:
    Il Fondo nuove competenze sarà incrementato durante il periodo di programmazione 2021-2027 della politica di coesione europea. Le risorse aggiuntive provengono dal Piano nazionale Giovani, donne, lavoro, cofinanziato dal Fondo sociale europeo Plus. Queste risorse finanzieranno le intese sottoscritte a partire dal 2023, che mirano a favorire l’aggiornamento delle competenze professionali dei lavoratori in seguito alla transizione digitale ed ecologica. Il Fondo coprirà parte della retribuzione oraria, nonché i contributi previdenziali e assistenziali relativi alle ore di lavoro destinate ai percorsi formativi.
  4. Sanzioni amministrative per omesso versamento delle ritenute previdenziali:
    Le sanzioni per l’omesso versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali operato dal datore di lavoro sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti sono state modificate. Ora, per un importo non superiore a 10.000 euro annui, la sanzione amministrativa pecuniaria varia da una volta e mezza a 4 volte ‘importo omesso anziché da 10.000 a 50.000 euro come precedentemente stabilito. Inoltre, gli estremi della violazione devono essere notificati entro il 31.12 del secondo anno successivo a quello dell’annualità oggetto di violazione, derogando così all’art. 14 L. 689/1981.
  5. Disciplina del contratto di lavoro a termine:
    Il Decreto Lavoro ha apportato modifiche alla disciplina del contratto di lavoro a termine. Ora, è possibile apporre un termine di durata non superiore a 12 mesi al contratto di lavoro subordinato. Tuttavia, il contratto può avere una durata superiore, ma non eccedente i 24 mesi, solo in determinate condizioni specificate nel decreto. Le disposizioni precedenti sono state abrogate.
  6. Incentivi all’occupazione giovanile:
    Al fine di promuovere l’occupazione giovanile, il Decreto Lavoro prevede un incentivo per i datori di lavoro privati che effettuano nuove assunzioni di giovani. L’incentivo, richiedibile per un periodo di 12 mesi, corrisponde al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali. Per poter beneficiare di questo incentivo, i giovani devono soddisfare determinate condizioni, tra cui non aver compiuto il 30° anno di età alla data dell’assunzione e non essere occupati o inseriti in corsi di studi o di formazione.
  7. Esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti:
    Per i periodi di paga compresi tra il 1.07.2023 e il 31.12.2023, è stato introdotto un esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti. L’esonero è determinato in base alla retribuzione lorda annua, e per retribuzioni fino a 35.000 euro annui, l’esonero è incrementato di 4 punti percentuali, raggiungendo il 6%. Se la retribuzione imponibile non supera l’importo mensile di 1.923 euro, l’esonero aumenta al 7%.
  8. Misure fiscali per il welfare aziendale:
    Nel periodo d’imposta 2023, il Decreto Lavoro introduce misure fiscali per il welfare aziendale. I beni ceduti e i servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli, inclusi i figli nati fuori dal matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati, che si trovano nelle condizioni previste dalla legge, non concorrono a formare il reddito, entro un limite complessivo di 3.000 euro. Inoltre, le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche, come l’acqua, l’energia elettrica e il gas naturale, ai medesimi lavoratori, sono esenti da tassazione.

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