Addio ad Equitalia – cosa succede alle cartelle esattoriali

Si avvicina l’addio ad Equitalia con il Decreto Legge varato il 15 ottobre dal Consiglio del Ministri per rifinanziare il fondo di garanzia delle Pmi assieme al disegno di legge per il bilancio.

Il programma prevede un’internalizzazione della riscossione all’interno dell’Agenzia delle Entrate, a cui sarà garantita una maggiore autonomia gestionale anche al fine di poter incorporare l’attuale personale di Equitalia che entro sei mesi dovrebbe chiudere le sue attività.

La chiusura di Equitalia si accompagna a un’altra misura annunciata ieri dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi: la rottamazione delle cartelle esattoriali che dovrebbe portare a un recupero di circa 4,2 miliardi. La rottamazione consentirà lo sgravio dei soli interessi e delle more dall’ammontare della cartella presentata ai contribuenti. Le imposte dunque si pagheranno per intero, ma si eliminano quelle altre voci che spesso portano a raddoppiare l’importo dovuto in cartella. Rimarranno da pagare oltre alle imposte anche gli interessi legali.

Sotto il profilo temporale, i ruoli interessati dovrebbero essere quelli formati o affidati fino alla fine del 2015, senza alcun distinzione in ordine alla natura ordinaria o straordinaria degli stessi. La questione più delicata riguarda ovviamente la determinazione dell’importo da versare. Secondo una prima ipotesi, la somma sarebbe costituita dalla sola sorte capitale, maggiorata degli interessi legali e di un importo forfetario del 3%, a titolo di rimborso delle spese di gestione del ruolo. Se così fosse, l’ente creditore rinuncerebbe sia alle sanzioni che agli interessi di mora, che costituiscono una parte importante della debitoria complessiva. Non dovrebbero inoltre esserci preclusioni rispetto ai ruoli già oggetto di dilazioni, anche se decadute, nonché ai ruoli in contenzioso, in relazione ai quali la rottamazione determinerebbe, di regola, l’estinzione del giudizio. Saranno naturalmente scomputate le somme versate medio tempore e non si darà luogo in alcun caso a rimborsi.

Nella definizione e messa a punto del Decreto Legge si apre anche alla possibilità di consentire la chiusura dei conti con l’agente della riscossione anche attraverso un meccanismo dilazionato su due o tre anni. Con il primo versamento da effettuare a stretto giro rispetto all’adesione alla definizione “scontata” dei ruoli e le altre tranche da saldare entro 12 e 24 mesi dal pagamento iniziale.

Inoltre si sta lavorando a definire l’esatto perimetro della rottamazione dei ruoli di Equitalia. La definizione agevolata potrebbe non chiudere le porte all’Iva (inizialmente si era esclusa l’applicazione della “rottamazione” all’iva per evitare contestazioni da parte della Commissione europea visto che si tratta di un’imposta di competenza comunitaria), e si sta ragionando anche su come ampliare il raggio d’azione anche alle cartelle relative alle multe per violazioni al Codice della strada elevate dai Comuni.

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Immagine da IlSole24Ore

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